Tra i Beatles e Guccini, l’omelia del vescovo di Bologna Zuppi: “No alle divisioni”

Il vescovo di Bologna Matteo Zuppi alla messa di Natale in stazione (eikon)

BOLOGNA – Tra citazioni dei Beatles e di Francesco Guccini, l’omelia per il Te Deum di fine anno dell’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi è un appello a vivere meglio il tempo e a cercare l’unità a tutti i costi, contro ogni divisione.

Oltre al dono di una “bontà perseverante”, la richiesta di Zuppi per il 2019 è infatti quella di cercare e amare “quello che ci unisce” e mettere da parte “quello che divide, anche se qualcuno pensa di trarre dalla divisione convenienze immediate se fa sentire forti e importanti, o di difendere le proprie ragioni. La divisione indebolisce tutti e la vera ragione è quella di vivere insieme”.

E ancora: “mettiamo da parte quello che divide cercando ostinatamente e a volte faticosamente quello che unisce. In nome della propria verità si offende l’altro, financo la propria madre Chiesa! La divisione non è mai bene, perché sempre alleata con il diavolo, il divisore. Cerchiamo quello che unisce, non per un ribasso di convinzioni o per un compromesso mediocre, anzi, ma per scoprire la bellezza che c’è nel prossimo e per essere tutti più forti perché insieme”, ha insistito Zuppi, parlando nella basilica di San Petronio.

Ma nel suo discorso c’è stato anche spazio per una riflessione sul tempo, con citazioni da “We can work it out” dei Beatles e da “Auschwitz” di Guccini. “Il tempo è nostro, ma come tutto quello che siamo e abbiamo perché non finisca dobbiamo ricordarci che è donato e che solo capendo il senso del dono e quindi donandolo a nostra volta non si perde. E’ proprio vero che la vita è breve e, come cantava qualcuno ‘non c’è tempo, non vale la pena, per agitarsi e combattere’; mentre un altro interrogava tutti su quando l’uomo finalmente imparerà a vivere e a farlo senza ammazzare o senza lasciarlo fare, aggiungo”, ha detto.

 

Articolo tratto da La Repubblica Bologna del 1 gennaio 2019

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