macaroni
Macaronì. Romanzo di santi e delinquenti è un romanzo di genere giallo degli scrittori italiani Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, il primo libro della serie che ha come protagonista il maresciallo dei carabinieri campano Benedetto Santovito.
Benedetto Santovito maresciallo campano, esiliato in un piccolo borgo dell’Appennino Tosco-Emiliano a causa della sua mancata reverenza nei confronti del regime fascista, si trova a dover indagare su di una catena di omicidi scatenati da vicende avvenute addirittura alla fine dell’Ottocento. In quel periodo la zona, come molte altre d’Italia, era fortemente interessata al fenomeno dell’emigrazione, cicatrice mai del tutto rimarginata. Fuori dal suo ambiente, il maresciallo dovrà fronteggiare l’ostilità di persone che pensava di aver imparato a conoscere e fare i conti con una mentalità montanara ben lontana da quella della sua terra natia.
Un insieme di personaggi caratteristici e ben definiti, un paesaggio inospitale e al tempo stesso incantevole, la civiltà montanara appenninica ricostruita con affettuosa competenza, sono tempo stesso sfondo e colonna portante della storia. Il passato di popolo di emigranti troppo spesso dimenticato, insieme a tutte le umiliazioni e le tragedie vissute, come lo storico massacro di lavoratori italiani avvenuto a Aigues-Mortes nel 1893 e l’ombra drammatica dell’incombente seconda guerra mondiale aleggiano sulla vicenda. Magistralmente intrecciati, alle volte tendono a rivendicare un ruolo protagonista all’interno del romanzo stesso.
RECENSIONI
Da “L’Unità” del 30 gennaio 1997:
Con diciassette album di canzoni e quattro libri pubblicati in trent’anni di onorata carriera, Francesco Guccini continua a essere per noi tutti, ancora, un cantante, un cantautore più che uno scrittore. Quel che è accaduto, nel suo caso, rispetto a alcuni altri suoi colleghi di medesimo mestiere e fama che si sono cimentati con il romanzo, è che negli ultimi sette anni, a cominciare da Cronache Epafàniche (1989), il nostro si è dedicato alla letteratura da scrittore professionista, facendo uscire regolarmente differenti romanzi e racconti, differenti nel segno di una personale ricerca che fa pensare a un progetto serio, a qualcosa in più rispetto all’hobby della star di turno che racconta la propria filosofia di vita ai fans (vedi Vasco Rossi): libri su cui avidamente si gettano case editrici che con la celebrità pensano di veicolare qualsiasi prodotto. Un progetto letterario, quello di Guccini, che non gli ha impedito comunque di continuare a scrivere canzoni, registrare album, e, ai fans di ieri e di oggi di affollare i suoi concerti. Stavolta, dopo le sperimentazioni linguistiche attraverso il recupero delle forme dialettali di Vacca d’un cane e Racconti d’inverno, dopo i divertissement di La legge del bar e altre comiche, uscito lo scorso anno, dove incontravamo il registro più godereccio e ironico dell’autore di album come La Genesi, Francesco Guccini è passato al giallo. Al giallo con catena di delitti e investigatore, che ricostruisce il perché e il per come, con una soluzione del mistero che affonda nel passato, come nella migliore delle tradizioni. Il romanzo in questione, che sarà in libreria martedì 4 febbraio è scritto a due mani con Loriano Macchiavelli, bolognese,emiliano come lui, inventore, tra l’altro, di Sarti Antonio, il poliziotto protagonista di numerosi romanzi e della serie televisiva che aveva il volto caratterista di Gianni Cavina. Macaronì, questo il titolo, (sottotitolo, «Romanzo di santi e di delinquenti») ha scrittura piana, secca, anche se con molte coloriture dialettali nei dialoghi. Il dialetto che affiora è quello di un paese al confine tra l’Emilia e la Toscana, sull’appennino chiuso nelle valli del Reno e del Limentra. Un posto senza sole, di cui i due autori riescono benissimo a restituire l’atmosfera selvatica e povera. Uno scenario che è teatro di due storie che si svolgono a distanza di sessant’anni l’una dall’altra e che si intrecciano parallele nella prima parte del libro. La prima vicenda parte negli anni Trenta con una serie di misteriosi delitti, a cominciare da quello del prete del paese, don Quinto Magnanelli che sconvolgono la tranquillità del paesino. Delitti che sono collegati, lo capiamo subito grazie alla trovata dei capitoli alternati, con qualcosa che è successo nella seconda metà dell’Ottocento, quando moltissimi abitanti di quelle zone poverissime, ragazzi senza speranza di lavoro, emigravano verso la Francia del sud per vendere statuine, lavorare nelle vetrerie, nelle saline, nelle miniere pagati con salari bassissimi e odiati dei francesi («Macaronì» è l’epiteto spregiativo con cui li etichettavano). La pagina più tragica di quel periodo, che Macchiavelli e Guccini rievocano al culmine della narrazione, è il massacro avvenuto a Aigues Mortes, in Provenza, dove il 7 agosto 1873, una folla inferocita massacrò un gruppo di lavoratori italiani gettandoli nel Rodano. Quel giorno persero la vita nove giovani (i feriti furono duecento) e i due autori, nella finzione, mettono in collegamento questo fatto con la catena di delitti che sta sconvolgendo il paese italiano. L’indagine, affidata a un maresciallo campano, spedito in quel luogo fuori dal mondo a causa del suo antifascismo, è difficile. La gente non parla. Ed è proprio nell’afasia di questa popolazione verso il potere, che si gioca il libro, la sua tensione e il suo mistero. Un mistero che non si svela soltanto nel momento in cui scopriamo la relazione tra i delitti e il massacro di Aigues Mortes, ma pagina per pagina, nella scoperta di atmosfere, luoghi, abitudini perdute, in un recupero di oggetti smarriti attraverso il quale ricostruiamo un pezzo di storia sociale dimenticata. In più c’è il romanzo, giallo come nella tradizione emiliana degli ultimi anni con autori come Pino Cacucci, Marcello Fois, Carlo Lucarelli che attraverso questo genere hanno tentato di arrivare alla descrizione di una realtà ormai caotica. Descrizione che talvolta ha anticipato la realtà: con Lucarelli che ben prima che i delitti della Uno Bianca venissero attribuiti ai fratelli Salvi aveva scritto un romanzo ambientato in quei luoghi dove i colpevoli erano poliziotti. Non è questo il caso di Macaronì, certo: dove comunque la caccia al diverso e all’immigrato di più di un secolo fa, ci sembra si specchi ancora perfettamente coi tempi nostri.
NOTE
TITOLO: “Macaronì. Romanzo di santi e delinquenti”
AUTORE: Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli
CASA EDITRICE: Arnoldo Mondadori Editore
ISBN: 88-04-41753-6.
PAGINE: 308
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1997